Compenso avvocato per sinistro stradale. Chi paga gli onorari?
Chi paga il compenso dell’avvocato per il sinistro stradale. L’ultima conferma della Cassazione.
Avere un mezzo di trasporto è uno strumento indispensabile per la maggior parte degli individui. Consente di arrivare da un punto A ad un punto B con facilità e soprattutto permette di superare tutte le distanze, oltre che far riposare le nostre pigre gambe. Tuttavia, possedere un qualsiasi mezzo di trasporto, sia esso una Ferrari o una Vespa comporta dei costi: non parliamo soltanto della benzina (o disel, o gpl o metano), ma anche delle spese comuni di manutenzione e quelle obbligate dalla legge.
Tra queste ultime rientrano le spese per l’assicurazione. Un mezzo deve essere debitamente assicurato per poter circolare.
Le polizze assicurative possono essere stipulate in varie soluzioni con diverse agenzie assicurative. La funzione principale dell’assicurazione civile RCA è quella di “proteggerci “nel caso procuriamo un sinistro stradale.
A Chi non è mai capitato di fare un incidente con l’auto? Pensiamo ai casi meno gravi, in cui sbadatamente non ci curiamo di uno stop e investiamo la macchina alla quale non abbiamo dato la precedenza. Nei casi più semplici, quando i danni ai veicoli sono pressoché irrisori, si può stipulare modulo di constatazione amichevole (sul punto leggi anche art. sinistro stradale senza CID). Ma non sempre le conseguenze di un incidente sono così banali… si pensi quando il danno al veicolo che abbiamo investito sia grave e indennizzare le spese di riparazione siano eccessive per le nostre tasche, in questo caso ci salva l’assicurazione civile che pagherà le spese suddette. La domanda che ci poniamo in questa sede è la seguente: nel caso in cui ci troviamo in contezioso con l’altro conducente, probabilmente perché non concordiamo sull’entità del danno o sulle modalità in cui è avvenuto l’incidente, chi paga le spese di giudizio dell’avvocato che ci difende?
Se vuoi conoscere la risposta a questa domanda continua a leggere l’articolo in cui viene definita brevemente cosa sia l’assicurazione civile RCA e di seguito riportata la soluzione della recente giurisprudenza su chi debba pagare l’avvocato per le spese di giudizio.
RCA
L’RCA è un acronimo che sta a indicare “Responsabilità civile Automobilistica”. Già dal significato dell’acronimo si capisce la funzione tipica della polizza assicurativa: ovvero assicurarci dal punto di vista civile per gli incidenti automobilistici. L’assicurazione civile automobilistica è stata resa obbligatoria per tutti i veicoli con emanazione della legge n. 24 dicembre 1969 n.990, e la stessa, deve essere attiva anche se il veicolo sia in sosta. L’obbligo di assicurazione cesserà soltanto se il veicolo viene demolito o radiato dal Pubblico Registro Automobilistico.
N.B. se vuoi conoscere la sorte di un tuo veicolo che non possiedi più richiedi qui visura pra nominativa storica.
La funzione tipica dell’RCA è quella di indennizzare le spese provocate dal nostro veicolo quindi a noi intestato (se vuoi conoscere chi è l’intestatario di un veicolo richiedi qui visura di rintraccio veicoli intestati).
L’assicurazione civile viene stipulata mediante contratto sottoscritto dall’intestatario del mezzo di trasporto. La polizza ha ad oggetto un massimale entro il quale l’assicurazione “copre” i danni causati dal veicolo, non soltanto al veicolo da noi incidentato ma anche alle persone eventualmente coinvolte in danni fisici. In genere, l’assicurazione RCA non copre i danni auto-arrecatosi dal conducente, in tal caso bisognerà inserire nella polizza una clausola esplicitamente apposta in questo senso oppure stipulare un’assicurazione ulteriore.
L’assicurazione in genere si basa sul sistema di bonus-malus, ovvero più si fanno incidenti più la polizza assicurativa sale di prezzo, al contrario, meno si fanno incidenti meno alto sarà il prezzo dell’assicurazione.
L’avvocato viene pagato dall’assicurazione per il sinistro stradale.
Dopo aver sinteticamente descritto cosa sia l’RCA e come quest’ultima funzioni, possiamo completare il discorso dando la soluzione alla domanda che si era su posta: Chi paga l’avvocato per le spese di giudizio in contenzioso? Ebbene paga l’assicurazione.
Partendo infatti dall’articolo 1917 del codice civile al comma 3 viene espressamente previsto che “l’assicuratore della responsabilità civile è obbligato a tenere indenne l’assicurato delle spese di difesa erogate per resistere all’azione del danneggiato nei limiti della somma assicurata”.
In tale disposto normativo è già presente la soluzione, tuttavia la Cassazione di recente ha ribadito il concetto anche con la sentenza n. 14107 del 23 Maggio 2019, secondo la quale non soltanto l’assicurazione, tenendo indenne l’assicurato dalle spese di giudizio dovrà liquidare l’avvocato, ma per di più tale principio viene applicato anche in caso di clausola contraria prevista all’interno della polizza assicurativa.
In particolare la giurisprudenza dice “L’assicuratore della responsabilità civile è obbligato a tenere indenne l’assicurato delle spese di difesa erogate per resistere all’azione del danneggiato, nei limiti fissati in tale disposizione e anche in caso di contraria clausola di polizza. Tale obbligo opera, peraltro, pure indipendentemente dalla stipulazione di un patto di gestione della lite, giacché è fondato sulla attualità della domanda del terzo danneggiato e sul perseguimento di un risultato utile per entrambe le parti, interessate nel respingerla”.
Quindi le spese riguardati la tutela giudiziaria (dovute all’avvocato) dovranno essere comunque anticipate dalla compagnia di assicurazioni.
La ratio della pronuncia in realtà sembrerebbe risieda nel fatto che l’avvocato è in genere nominato dall’assicuratore per tutelare l’interesse dell’assicurato, è quindi anche suo interesse che la domanda del danneggiato non venga accolta.
Sul punto concludiamo con una piccola riflessione sulle assicurazioni auto di Domenico Costantini “Da un particolare punto di vista il contrario del gioco d’azzardo consiste nel sottoscrivere un’assicurazione: così facendo infatti ci si sottrae al rischio aleatorio in cambio di un premio, mentre l’assicuratore ha effettivamente la posizione del giocatore, accollandosi il rischio aleatorio in cambio di una quantità fissata.”
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Dott.ssa Martina Cardia