La separazione consensuale: che come funzione, iter, documenti necessari

Separazione consensuale: che cos’è? Qual è il suo iter? Quali i documenti da presentare?

Quando parliamo di separazione consensuale ci riferiamo a coloro che hanno deciso di porre fine alla loro unione matrimoniale tramite un accordo e/o concordanza tra le parti stesse.

Grazie a questo articolo anche chi è praticamente lontano dal mondo legale potrà sapere cosa significa separazione consensuale? Come si inizia il procedimento di separazione consensuale? Cosa significa omologazione? Se potrai successivamente riconciliarti? Qual è la differenza tra separazione consensuale e separazione giudiziale? E se puoi separarti anche senza presentarti personalmente in Tribunale?

Se sei interessato e vuoi conoscere le risposte alle precedenti domande non ti resta che continuare a leggere questo post.

Che cosa significa separazione consensuale?

Con la separazione consensuale i coniugi decidono di comune accordo di sospendere gli effetti del matrimonio. La stessa sospensione potrà trasformarsi in una successiva riconciliazione o rottura definitiva del vincolo matrimoniale con il divorzio.

La separazione consensuale concede, quindi, la possibilità ai coniugi di separasi per mezzo di un comune accordo e con maggiore velocità rispetto alla separazione giudiziale. Tale procedimento risulterà valido e soprattutto efficace quando le parti in causa raggiungeranno una concordanza relativamente a diversi aspetti fondamentali, quali, diritti dal punto di vista patrimoniale, assegno di mantenimento per il coniuge più debole, affidamento dei figli. Ovviamente, l’accordo tra i coniugi potrà riguardare qualsiasi altro e/o ulteriore aspetto ritenuto dagli stessi come importante ai fini della separazione.

Per tale motivo, non risulta di facile ricorrenza il procedimento consensuale. Il suo utilizzo dipenderà dalla necessità di trovare un’intesa tra coniugi nei confronti dei quali il rapporto matrimoniale risulterà sicuramente compromesso.

Nel caso in cui, le parti siano intenzionate a voler procedere tramite separazione consensuale e quindi a definire insieme un accordo, potranno anche rivolgersi ad un professionista, nel caso di specie, ad un avvocato che con imparzialità guiderà le parti al raggiungimento di un accordo condiviso (clicca qui per una consulenza legale).

Quando l’accordo sarà raggiunto e firmato da entrambe le parti e depositato sarà fissata un’udienza per la fase di omologazione da parte del tribunale competente. Infatti, la separazione per il solo consenso dei coniugi non ha effetto senza l’omologazione da parte del giudice.

Quando l’accordo dei coniugi relativamente all’affidamento e al mantenimento dei figli è in contrasto con l’interesse di questi,  il giudice riconvoca i coniugi indicando ad essi le modificazioni da adottare nell’interesse dei figli e, in caso di inidonea soluzione, può rifiutare allo stato l’omologazione (art. 158 del codice civile).

Qual è la differenze tra separazione e divorzio?

Il nostro ordinamento giuridico prevede due diversi istituti, la separazione consensuale, giudiziaria e il divorzio , molto spesso capita di considerarli uguali o ancora non conoscere il loro reale e concreto significato.

Inizio a rispondere al primo interrogativo: che cos’è la separazione giudiziale? Si addiviene alla separazione giudiziale quando non sia possibile adoperarsi per la separazione consensuale, quindi, in mancanza di accordo tra le parti in causa. Di conseguenza, si opterà per una separazione giudiziale, quando i coniugi non sono riusciti a raggiungere una comunanza di idee, ovverosia, un accordo riguardante i vari aspetti della separazione.

Segue il secondo interrogativo: esiste una differenza tra separazione consensuale e separazione giudiziale? La risposta è assolutamente positiva.

Ciò significa che con la separazione consensuale gli effetti del rapporto matrimoniale risulteranno solamente sospesi e con essa termina la convivenza tra i coniugi, viene meno l’obbligo di fedeltà e conservazione del vincolo di solidarietà e dello status di coniugi sino alla firma di divorzio.

Il divorzio, di contro, prevede la cessazione e (non la sospensione) degli effetti civili del matrimonio. Viene, altresì’, meno anche l’obbligo di mantenimento nei confronti del coniuge più debole. Nei confronti di quest’ultimo, si prevederà solo un obbligo di provvedere alle spese ritenute indispensabili e l’importo prende il nome non di assegno di mantenimento ma assegno divorzile. L’assegno divorzile sarà, pertanto, un sostegno economico ridotto e ridimensionato rispetto all’assegno di mantenimento.

Qual è l’iter previsto nel caso di separazione consensuale?

La procedura di separazione consensuale inizia con il deposito del ricorso presso la Cancelleria de Tribunale dove uno dei coniugi ha la residenza o il suo domicilio.

Entro i successivi cinque giorni dal deposito dello stesso il Presidente del Tribunale provvederà alla fissazione dell’udienza di comparizione delle parti.

Il Presidente durante l’udienza presidenziale avanzerà in primis un tentativo di conciliazione obbligatorio tra le parti. In tal senso, cercherà di comprendere se ci fosse la possibilità di evitare la separazione e credere in una riappacificazione delle parti. In caso contrario, ossia, quando i coniugi comunicano che non ci siano le condizioni per ritornare insieme ma di procedere rispettando quanto stabilito all’interno dell’accordo stipulato viene redatto verbale di udienza. Il fascicolo, successivamente, sarà trasmesso al Collegio per i relativi provvedimenti di omologa.

L’accordo sarà preventivamente valutato dal giudice, al fine di verificare che il contenuto dell’accordo tuteli entrambe le parti oltre che figli.

Cosa significa il termine omologazione?

Per chiarire nel miglior modo possibile il significato del termine omologazione, pensiamo come se fosse una vera e propria convalida ricevuta dall’autorità giudiziaria riguardante determinati atti e/o fatti.

Anche a seguito dell’omologazione, le parti possono decidere di modificare il contenuto dell’accordo a condizione però che intervengano nuove circostanze che giustifichino la modifica (a titolo esemplificativo, la perdita del lavoro di una delle parti).

La domanda potrà essere proposta sia da un solo coniuge che da entrambi e la rettifica potrà riguardare sia l’aspetto economico che prettamente familiare, come ad esempio, modifiche relative all’affidamento dei figli.

La riconciliazione è possibile dopo che l’accordo sia stato omologato?

Sicuramente si! I coniugi che hanno deciso di separarsi consensualmente e che abbiamo ricevuto anche l’omologazione possono far cessare la separazione con la riconciliazione.

Ti riporto ancora una volta un esempio. Se due coniugi separati iniziassero a convivere stabilmente insieme, a questo punto, parleremo sicuramente di riconciliazione.

Posso separarmi senza coinvolgere il tribunale?

Mi capita non di rado di sentire domande del tipo: come fare per separarmi nel minor tempo possibile e senza iniziare lunghe battaglie in Tribunale? E’ possibile?

Anche in questo caso, ti rispondo di Si!

Esistono alcune alternative al ricorso in tribunale che si caratterizzano con un procedimento più snello e veloce. Questo è il caso della negoziazione assistita.

Che cos’è la negoziazione assistita?

E’ una procedura conciliativa oltre che alternativa che consiste  in un accordo tra le parti di risolvere la questione in maniera amichevole e con lealtà tramite l’assistenza degli avvocati.

In questo caso, non dovrai presentarti personalmente in Tribunale, come è invece obbligatorio nel caso di separazione consensuale per incontrare, in prima battuta, il Presidente del Tribunale che adotterà tutti i provvedimenti ritenuti urgenti e necessari.

Per tale fattispecie, i coniugi firmeranno l’accordo e saranno gli avvocati a garantire che l’intesa raggiunta dalle parti sia conforma a norme imperative e ordine pubblico, certificando, altresì, sotto la loro responsabilità  la sottoscrizione delle parti.

L’accordo rappresenta, conseguentemente, titolo esecutivo. Sarà onere dell’avvocato trasmettere una copia autenticata entro 10 giorni all’ufficiale di stato civile del Comune dove è trascritto l’atto di matrimonio. L’ufficiale dello stato civile precedere dal  canto suo, con le relative annotazioni di legge.

Consigli utili

Voglio concludere questo post, scrivendo quali sono i documenti necessari per la separazione consensuale: estratto per riassunto dell’atto di matrimonio,  (clicca qui per ottenere il documento in pochi click e tramite mail) certificato di residenza dei coniugi, (clicca qui per ottenere il tuo certificato di residenza in pochi semplici click), stato di famiglia(clicca qui per ottenere in pochi click il tuo stato di famiglia), dichiarazione dei redditi relativa agli ultime tre anni di entrambe le parti, copia di un documenti di identità e codice fiscale.

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Dott.ssa  Fiorella Belcore

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